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Cinema

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L'amore al tempo del colera

Recensione di: Gabriella Parca

Peccato! Peccato che una storia d’amore oltre i limiti, raccontata con passione da Garcia Màrquez nel suo romanzo “L’amore ai tempi del colera” , sia diventata sullo schermo, nel film omonimo di Mike Newell, qualcosa di freddo e di poco convincente.

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Cous Cous

Recensione di: Gabriella Parca

Ci sono dei film che piacciono molto ai critici, i quali gridano subito al capolavoro segnalandolo con cinque stelle, come un hotel extralusso. Così, lo spettatore comune che va a vederlo, per non fare la figura del cretino dice che è bellissimo, e lo dice anche ai suoi amici.

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Caos Calmo

Recensione di: Gabriella Parca

Come ne “La stanza del figlio”, il più bel film di Nanni Moretti, anche in questo “Caos Calmo” - in cui il regista è Antonello Grimaldi e Moretti il protagonista - il racconto cinematografico prende l’avvio da un avvenimento drammatico e molto doloroso: lì è la morte in mare del figlio-ragazzo,

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Into the wild

Recensione di: Gabriella Parca

In "Into the wild", letteralmente “Nel mondo selvaggio”, che il regista americano Sean Penn ha tratto da un libro di Jon Krakauer, ispirato a sua volta alla vicenda vera del giovane Cristopher McCandless, si ritrovano, portati all’estremo, tutti i miti della cultura americana.

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Persepolis

Recensione di: Gabriella Parca

Definire Persepolis un cartone animato è fuorviante, perché fa pensare ad una fiaba per bambini raccontata con disegni molto colorati. Invece è tutt’altra cosa: è un film d’animazione in bianco e nero, molto raffinato, più adatto al gusto degli adulti che a quello dei ragazzi. E coinvolgente non meno che se fosse interpretato da veri attori. Infatti è un film autobiografico, in cui la regista iraniana, Marjane Satrapi, racconta attraverso la sua storia personale anche quella dell’ultimo quarto di secolo dell’Iran.

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Vogliamo anche le rose

Recensione di: Gabriella Parca

C’era molta attesa per questo film-documento di Alina Marazzi, che racconta la storia delle donne italiane negli ultimi cinquant’anni. Un’impresa piuttosto difficile, sia che si basi su tre diari di ragazze anonime, che però vengono travolti dalla ricchezza del materiale di repertorio, sia che si guardi questo materiale come sfogliando un album di fotografie.