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Scritto da Voi

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... in sciopero, morivano bruciate vive, chiuse a chiave dal padrone nella fabbrica. Là, dove lavoravano per un salario da niente, schiave senza diritti nella famiglia e nella società.

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Intervistare Gabriella Parca

di: Francesca Mosciatti

L’ultimo libro della giornalista e scrittrice è un romanzo autobiografico dal titolo “La guerra acerba - Il secondo conflitto mondiale visto con gli occhi di una ragazzina” (Ed.TEA) ed è dedicato a “tutti i bambini coinvolti nelle guerre che insanguinano il mondo”.
Gabriella é poco più di una bambina all’inizio del secondo conflitto mondiale; quella guerra che, come sempre promette chi la dichiara, sarebbe stata una “guerra-lampo”, rapida, indolore perché a morire sarebbero stati solo i “nemici”, e comunque giusta e inevitabile.

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Donne libere di scegliere, anche in Lombardia.

di: Eleonora Cirant - giornalista, ass. Osadonna

Riceviamo e pubblichiamo - Iniziative della Rete regionale “194 ragioni”
Non è necessario modificare la legge 194 per ostacolare l’accesso delle donne all’aborto. Il modello di sabotaggio è semplice, la Regione Lombardia ha fatto scuola. Sono sufficienti pochi colpi ma ben assestati, come quel tipo di manganellate che non lasciano segni visibili ma sfasciano ossa e tessuti.
La ricetta è presto fatta. Riempire innanzitutto gli ospedali di obiettori di coscienza, stroncando la carriera ai non obiettori.

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La guerra di Mario ovvero "Problematiche dell'affido familiare"

Considerazioni di: Rebeccha Pesce - avvocata

Ci ritroviamo un giorno per vedere un film in cassetta che ha avuto un certo successo, “La guerra di Mario”, un film uscito un paio di anni fa, che narra la storia di un affido familiare fallito.
Nel nostro ordimento, l'affidamento familiare ha una finalità sociale molto bella in teoria, molto difficile da raggiungere nella pratica.

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Considerazioni di Anna, una “ragazza” quarantenne che vive in famiglia.
Nonna Amalia, femminista degli anni sessanta, ha lanciato ai giovani, in questo tempo di crisi, un messaggio contro i consumi.

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Parecchi anni fa, una quindicina, in Brasile avevo comprato diverse cose ricamate.

Anche una tovaglia bianca rotonda, ricamata, bianco su bianco, di cotone: aveva al centro una stella a otto punte due volte sottolineata nei contorni a punto erba, con tre boccioli a punto pieno, in rilevo tra le punte delle stella; dalla stella partivano e si allargavano, a punto sfilato, otto lunghi petali che arrivavano fino alla metà del raggio, con delle nervature floreali sottolineate a doppio giro di punto erba.