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Relazione dall'ottavo congresso E.S.G. (Società Europea di Ginecologia)

di: Dott.ssa Paola Fatica

All' ottavo Congresso E.S.G., si è parlato di temi di attualità con una visione gradevolmente ampia sui modi di intendere la moderna ginecologia. Riporterò in sintesi le comunicazioni che mi sembrano per noi più interessanti.

Risultati del progetto “Eurocare” sul tumore della mammella in Europa

Si tratta di uno studio fatto dall'Istituto Nazionale dei Tumori, dipartimento di Epidemiologia, basato sui registri europei che conservano i dati su diagnosi e follow-up dei casi di tumore della mammella dal 1978 al 2002-2003 in 23 paesi europei.

I dati raccolti dimostrano che la sopravvivenza a 10 anni tra il 2000 e il 2002 è salita al 72% nei paesi nord europei, ail 75% nella Gran Bretagna e Irlanda, al 73% nell'europa centrale con Olanda, Svizzera, Italia e Slovenia. Scende al 60% nell'Europa dell'Est (Polonia e Repubblica Ceca). Sfortunatamente non tutti i paesi europei posseggono un registro di dati che renderebbe più completo lo studio.

Per quanto riguarda la sopravvivenza in fascia d'età e localizzazione, si confermano i dati già noti:
nelle donne < 50 anni d'età abbiamo l'87% di sopravvissute per i tumori localizzati, il 65% per i regionali e il 17% per i metastatizzati. Le donne > 50 anni se presentano tumori locali guariscono al 90%, al 62% per i regionali e al 14% per i metastatizzati.

Si evidenzia l'importanza della diagnosi precoce, che si attua già adesso in Lombardia, con lo screening su chiamata di tutte le donne con 50 anni compiuti per l'esecuzione di una mammografia ogni due anni senza partecipazione di spesa (esente ticket), nelle pazienti con familiarità si consiglia mammografia con cadenza annuale. Ciò permette la rilevazione di tumori in fase iniziale con sopravvivenza ottima.

Rimane la raccomandazione per tutte le donne che riguarda l'autopalpazione mensile dopo il ciclo mestruale, il controllo senologico annuale presso la ginecologa, la 1° mammografia a 40 anni da ripetere ogni due anni (o ogni anno) in base alla storia clinica e alla familiarità di ognuna.
Un lavoro dell'Università di Atene conferma l'utilità della mammografia preventiva tra i 40 e i 50 anni.

Gravidanza in età avanzata

Diverse comunicazioni dell'8° Congresso Europeo di Ginecologia riguardano l'argomento della gravidanza in età avanzata, le cause che la comportano e i problemi connessi.

Una ginecologa francese di Sevres, la dott.ssa Becaish-Allart, ha portato al congresso un buon lavoro sullo slittamento della 1° gravidanza in età compresa tra i 40 e i 50 anni, dovuto nella società economicamente più avanzata, al desiderio della donna di affermarsi prima nello studio e nella professione, decidendo quindi tardivamente per la procreazione.

Questo porta oltre ad un aumento della infertilità, ad un aumentato rischio di complicanze gravidiche come diabete con ipertensione, ed a complicanze perinatali gravi come la prematurità, il basso peso alla nascita e la morte intrauterina del feto.
La percentuale di parto operativo, cioè di taglio cesareo, diventa molto alta e l'allattamento si riduce di conseguenza. C'è anche una quota minoritaria ma in sensibile aumento, in Francia, di gravidanze dopo i 50 anni.

Queste avvengono con la donazione dell'ovulo, che in Italia non è prevista dalla legge.Queste gravidanze prevedono al 100% il parto cesareo e presentano statisticamente frequenze molto elevate di complicazioni importanti.

Come conclude la dott.ssa Belaish-Allart, purtroppo per le donne non si è allungata la vita, si è allungata la vecchiaia...